L’Italia non può crescere senza il contributo dei giovani. Per questo motivo, se si vuole favorire la crescita economica e l’occupazione giovanile, la formazione deve essere al centro delle politiche del paese. Scuola, università, formazione e lavoro devono diventare centrali nel dibattito pubblico e uscire dalla scarsa considerazione in cui sono state tenute anche nel corso di questa campagna elettorale. Indicare soluzioni praticabili e condivise è un primo passo essenziale. Nei paesi più avanzati, inoltre, non c’è innovazione senza consenso sociale. Questa è la motivazione che ha spinto Confindustria, CGIL, CISL e UIL a sottoscrivere un documento d’intenti sulla formazione, i giovani e la crescita.

Con la firma del documento d’intenti “Una formazione per la crescita economica e l’occupazione giovanile”, Confindustria, CGIL, CISL e UIL hanno individuato indirizzi comuni per sostenere l’innovazione nei campi dell’orientamento, dell’istruzione tecnica e professionale, della professione insegnante, dei poli tecnico professionali e degli ITS, dell’apprendistato e dei Fondi Interprofessionali.

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